Recovery Plan, Italia: chiarimenti sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il programma di investimenti per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19, che l’Italia deve presentare alla Commissione Europea nell’ambito del Next Generation EU (NGEU), strumento temporaneo approvato dal Consiglio Europeo il 21 luglio 2020.
L’Italia intende approfittare pienamente delle risorse messe a disposizione dal NGEU non solo per contrastare le conseguenze immediate della pandemia, ma anche per affrontare i principali problemi strutturali che hanno ostacolato la sua crescita negli ultimi due decenni e per rilanciare lo sviluppo economico e sociale lungo il sentiero della sostenibilità ambientale, della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Per questo, il Governo italiano ha scelto di adottare una tempistica stringente per l’elaborazione del PNRR, al fine di accelerare quanto più possibile la partenza del Recovery Plan, per il quale si è fortemente battuto in tutte le sedi europee negli scorsi mesi.
Le conseguenze socio-economiche della pandemia si innestano in un contesto reso già complesso dalle crisi ricordate sopra e dal complesso processo di adattamento delle nostre economie ai cambiamenti climatici, alla rivoluzione indotta dalle tecnologie digitali e ai profondi mutamenti geopolitici in atto. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza contribuirà, insieme alle altre azioni già intraprese dal Governo, a rafforzare la nostra sanità, così duramente colpita dalla Pandemia, per tutelare la salute di tutti.
La proposta con le Linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stata approvata nei suoi contenuti essenziali dal Comitato interministeriale per gli affari europei del 9 settembre scorso, in coordinamento con tutti i Ministeri e le rappresentanze delle Regioni e degli Enti locali, e trasmessa alle Camere il 16 settembre 2020.
Il 17 settembre 2020, la Commissione ha presentato gli orientamenti per i PNRR degli Stati membri e un modello standard per la presentazione di tali piani. Il termine per la presentazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza è il 30 aprile 2021. Gli Stati membri sono tuttavia incoraggiati a presentare i loro progetti preliminari di piani a partire dal 15 ottobre 2020.
Cosa prevede la Bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Il PNRR dell’Italia si baserà sul Piano di Rilancio, presentato dal Presidente del Consiglio e approfonditamente discusso nei recenti “Stati Generali” (13-21 giugno 2020), programma finalizzato a rendere il Paese completamente digitale, con infrastrutture più sicure ed efficienti, green e sostenibile, più equo ed inclusiva, che investe nella formazione e nella ricerca, ad avere Piano integrato di sostegno alle filiere produttive italiane ed un tessuto economico più competitivo e resiliente, una Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese ed un ordinamento giuridico più moderno ed efficace.
Con il PNRR, gli obiettivi economico-sociali a lungo termine del Governo sono:
- raddoppiare il tasso di crescita dell’economia italiana (0,8% nell’ultimo decennio), portandolo quantomeno in linea con la media UE (1,6%);
- aumentare gli investimenti pubblici per portarli almeno al 3% del PIL;
- incentivare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo R&S;
- conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali per arrivare all’attuale media UE (73,2% contro il 63,0% dell’Italia);
- elevare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale;
- ridurre i divari territoriali di PIL, reddito e benessere;
- promuovere una ripresa del tasso di fertilità e della crescita demografica;
- abbattere l’incidenza dell’abbandono scolastico e dell’inattività dei giovani;
- migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati;
- rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese a fronte di calamità naturali, cambiamenti climatici e crisi epidemiche;
- garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica.
La struttura del Piani di Ripresa e Resilienza italiano è la seguente:
- Sfide economico-sociali che il PNRR intende affrontare, ovvero:
- Migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell’Italia,
- Ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica,
- Sostenere la transizione verde e quella digitale,
- Innalzare il potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione.
- Missioni che organizzano la risposta alle sfide secondo grandi obiettivi ed aree di intervento, a loro volta suddivise in “Clusters” che raggruppano singoli progetti coerenti tra loro (le missioni sono 6, suddivise per aree tematiche strutturali in base alla tipologia di intervento).
- Progetti che sono le unità di base del Piano e che dovranno rispondere ai criteri specifici previsti dal regolamento approvato dalla Commissione Europea.
- Riforme che identificano le politiche di supporto necessarie alla realizzazione delle missioni e al raggiungimento degli obiettivi del PNRR, quindi relative a:
- Investimenti pubblici,
- Riforma della Pubblica amministrazione,
- Ricerca e sviluppo,
- Riforma del Fisco,
- Riforma della Giustizia,
- Riforma del Lavoro.
Le Missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Il Piano per la Ripresa e la Resilienza individua sei missioni, suddivise per aree tematiche strutturali in base agli interventi funzionali a realizzare gli obiettivi socio-economici definiti nella strategia del Governo, ovvero:
- Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo e la Pubblica Amministrazione, l’istruzione, la Sanità e il Fisco;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- Infrastrutture, per la mobilità e le telecomunicazoni (con la realizzazione di una Rete nazionale in fibra ottica, lo sviluppo delle reti 5G e l’Alta Velocità);
- Istruzione, formazione, ricerca e cultura;
- Equità sociale, di genere e territoriale, con focus sulle politiche attive del lavoro e sul piano per il Sud;
- Salute.
PNRR: quadro delle risorse disponibili per l’Italia
La stima delle risorse disponibili per l’Italia sono 208,6 miliardi di euro previsti dal Next Generation EU, di cui 191,4 miliardi riservati alla linea di intervento Recovery and Resilience Facility (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ed il restante suddiviso per gli altri principali interventi ReactEU, Horizon Europe, Rural Development, Just Transition Fund (JTF), RescEU.
Per quanto riguarda la Recovery and Resilience Facility (RRF), le risorse a disposizione dell’Italia sono stimate in 63,8 miliardi di sovvenzioni e 127,6 miliardi di prestiti. Il 70% delle risorse dovrà essere impegnato nel 2021-2022, la quota rimanente nel 2023. La quota italiana dei sussidi è calcolata per l’intero periodo sulla base dei dati sinora disponibili. Tuttavia, l’ammontare effettivo del restante 30% del programma dipenderà dalla caduta del PIL nel 2020-2021. L’ammontare dei prestiti è calcolato come il massimo che può essere tirato dato il livello previsto del Reddito Nazionale Lordo (RNL) e il tetto del 6,8% in rapporto al RNL stesso.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza definitivo sarà presentato entro aprile del 2021, seguiranno aggiornamenti.
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