Legge di Bilancio 2022: le novità sui principali incentivi dedicati alle imprese

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Legge di Bilancio 2022: le novità sui principali incentivi dedicati alle imprese

Approvato in Senato il testo della Legge di Bilancio 2022, ora alla Camera per il voto definitivo.

In base al DL di Bilancio 2022 il Piano Transizione 4.0 sarà rinnovato fino al periodo 2023-2025, riconfermate quindi le misure “Credito d’imposta Beni Strumentali” ed il “Credito d’imposta R&S, Innovazione e Design” ma con una riduzione delle aliquote a partire dal 2023. Mancato rinnovo del Credito d’imposta Formazione 4.0 che pertanto rimarrà attivo solo fino al 2022.

Modifiche anche per le misure Nuova Sabatini e Patent Box. Vediamo qui di seguito i dettagli in base alle anticipazioni.

Gli incentivi per le imprese previsti dalla Legge di Bilancio 2022

Le principali novità riguardano:

Nuova Sabatini

La Legge di Bilancio 2022 prevede il rifinanziamento della Nuova Sabatini fino al 2027, con 900 milioni di euro. Sarà reintrodotta l’erogazione del finanziamento in più quote, fatta eccezione per quelli di importo fino a 200.000 € che verranno erogati in un’unica soluzione.

Credito d’imposta Beni Strumentali

Per quanto riguarda il Credito d’imposta beni strumentali ordinari, il 2022 sarà l’ultimo anno possibile per agevolare i beni diversi da quelli 4.0 e, come già previsto, l’aliquota sarà fissa al 6%.

Invece, il Credito d’imposta per beni materiali 4.0 e quello per i beni immateriali 4.0 sarà prorogato fino al 2025.

Le aliquote per le 2 tipologie di investimento saranno le seguenti:

Per i beni materiali 4.0 (dal 2023 al 2025)

  • 20% fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% tra i 2,5 e 10 milioni di euro
  • 5% oltre i 10 milioni e fino ai 20 milioni di euro

Per il 2022 restano le valide le aliquote previste dalla precedente legge di bilancio, ovvero:

  • 40% fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% tra i 2,5 e 10 milioni di euro
  • 10% oltre i 10 milioni e fino ai 20 milioni di euro

Per i beni immateriali 4.0

  • 20% fino al 2023
  • 15% nel 2024
  • 10% nel 2025

Per il 2022 l’aliquota prevista per i beni immateriali 4.0 è confermata al 20%.

Sia per i beni materiali 4.0 che per i beni immateriali 4.0 resta ferma la possibilità di consegna fino al 30 giugno del 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia pagato almeno il 20% dell’acconto. In sede di approvazione della Manovra 2022 è stata nuovamente bocciata l’ipotesi della cessione dei crediti di imposta e dell’allungamento dei termini di consegna al 31 dicembre.

Credito d’imposta R&S Innovazione e Design

La Legge di Bilancio 2022 proroga fino al 2031 il Credito d’imposta Ricerca & Sviluppo, con il passaggio dell’aliquota dal 20% al 10% e l’innalzamento del tetto massimo a 5 milioni di euro.

Invece per quanto riguarda il Credito d’imposta per Innovazione tecnologica e Design, le agevolazioni saranno prorogate fino al 2025, con una riduzione delle aliquote per entrambe le tipologie di investimento:

Per gli investimenti relativi all’innovazione tecnologica

  • 10% fino al 2023 con tetto massimo fino a 2 milioni di euro;
  • 5% nel 2024 e 2025 con tetto massimo innalzato a 4 milioni di euro.

Per investimenti relativi a design ed ideazione estetica

  • 10% fino al 2023 con tetto massimo a 2 milioni di euro
  • 5% nel 2024 e 2025

Patent Box

Con la Legge di Bilancio 2022 viene ridisegnata la disciplina Patent Box, nonostante la recente conversione in legge del Decreto fiscale.

Attualmente è previsto quanto segue:

  • Deduzione al 110% dei costi di ricerca e sviluppo finalizzati all’ottenimento di un brevetto;
  • Esclusione dei marchi di impresa dalla disciplina agevolabile;
  • Eliminazione del divieto di cumulo tra patent box e credito d’imposta ricerca e sviluppo;
  • Applicazione della deduzione al 110% solo alle spese sostenute a partire dall’ottavo periodo di imposta antecedente a quello nel quale l’immobilizzazione immateriale ottiene il titolo di privativa industriale. Viene quindi introdotto un meccanismo di recapture, su base ottennale, che consente di recuperare il beneficio non utilizzato esclusivamente in relazione alle spese di ricerca e sviluppo che, ex post, hanno dato vita a un bene immateriale.

 

Il testo, approvato al Senato il 23 dicembre, passa alla Camera per il voto definitivo il 28 dicembre.

 

 

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Commenti (2)
Romano RAMON / 18/05/2022

Sono un operatore che si sta orientando principalmente al mercato estero e pianificando le primarie action per il 2023 (fiere, viaggi, rappresentanti, importatori esteri).
Ho sentito parlare dei fondi di internazionalizzazione, su spese realmente sostenute e documentate a programma.
Purtroppo mi dicono che sono dei fondi “privilegiati” alla solita AssoLombarda o aziende strutturate.
Non mi risultano agevolazioni particolare per la regione Veneto, in particolare per la provincia di Vicenza o di Verona.
Cosa potete suggerire ?

Rispondi
Gruppo Del Barba / 18/05/2022

Buongiorno Ramon, la invitiamo a contattarci scrivendo una mail a info@delbarbaconsulting.com con i suoi riferimenti.

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