Sostegno all’imprenditoria femminile Emilia Romagna

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Sostegno all’imprenditoria femminile Emilia Romagna

Pubblicato il nuovo bando “Sostegno all’imprenditoria femminile” per le PMI dell’Emilia Romagna a prevalente partecipazione femminile.

Imprenditoria femminile Emilia Romagna 2023, chi sono i beneficiari del bando 

Possono presentare domanda di contributo le piccole e medie imprese a prevalente partecipazione femminile (compresi consorzi, società consortili e società cooperative), così individuate:

  • le imprese individuali in cui il titolare sia una donna;
  • le società di persone e le società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale, indipendentemente dalle quote di capitale detenute;
  • le società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo di amministrazione.

Il requisito della partecipazione femminile nell’impresa deve sussistere al momento della presentazione della domanda. Tale requisito va mantenuto per almeno tre anni a decorrere dalla data di pagamento del contributo, pena la revoca totale e il recupero dell’agevolazione medesima.

Requisiti

Per partecipare al bando “Imprenditoria femminile Emilia Romagna 2023”, le imprese devono inoltre possedere i seguenti requisiti:

  • essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese presso la CCIAA competente per territorio (non è richiesto, al momento della domanda di contributo, che le imprese siano attive. Tale requisito è richiesto e verrà verificato, invece, al momento della rendicontazione delle spese);
  • avere l’unità locale o la sede operativa nelle quali si realizza il progetto nel territorio della Regione Emilia-Romagna;
  • non essere destinatarie di provvedimenti di decadenza, di sospensione o di divieto;
  • non trovarsi in stato di liquidazione giudiziale, concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale in forma diretta o indiretta, per il quale sia già stato adottato il decreto di omologazione, ed ogni altra procedura concorsuale.

Sono escluse le imprese agricole iscritte nella apposita sezione speciale della camera di commercio.

Progetti e spese ammissibili al bando

progetti devono essere rivolti alla crescita e consolidamento dell’imprenditoria femminile. Laddove possibile, le imprese dovranno evidenziare lo stretto legame tra le pari opportunità, il business aziendale e la qualità del lavoro, ad esempio, nei seguenti ambiti:
  • innovazione e valorizzazione di prodotto e dei sistemi di vendita;
  • miglioramento dell’efficienza dei processi di erogazione dei servizi, innovazione dei servizi con particolare riferimento alla messa a punto ed alla sperimentazione di metodologie e applicazioni innovative nel campo della progettazione, dei processi e del monitoraggio;
  • informatizzazione e innovazioni di processo;
  • sviluppo innovativo dei sistemi informatici-informativi e dei processi di digitalizzazione del lavoro;
  • implementazione e diffusione dei metodi di promozione, acquisto e vendita on line di servizi nonché sviluppo di nuove funzioni avanzate nel rapporto con la clientela;
  • sviluppo di sistemi di sicurezza informatica;
  • riqualificazione estetica e funzionale del laboratorio/punto vendita;
  • automatizzazione e informatizzazione dell’attività anche con acquisto di strumenti e attrezzature professionali tecnico-strumentali e tecnologiche;
  • riposizionamento strategico dell’attività;
  • implementazione di sistemi di controllo di gestione e valutazione economica dell’attività;
  • introduzione di soluzioni in grado di consentire lo sviluppo di un contesto e di un’organizzazione lavorativa tali da agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative e di quelle familiari.

I progetti devono essere avviati a partire dal 1° gennaio 2023 e conclusi entro il 31 dicembre 2023.

Spese ammissibili

Le spese ammesse al bando “Imprenditoria femminile Emilia Romagna 2023” devono essere sostenute tra il 1° gennaio 2023 e il 15 febbraio 2024. Sono ammessele seguenti spese:
  • acquisto di macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali; è ammissibile anche l’attrezzatura acquisita tramite leasing o noleggio nel limite dei canoni riferiti al periodo di realizzazione del progetto e relativi unicamente alla quota capitale;
  • acquisto di brevetti, licenze software, cloud e servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale, necessari al conseguimento degli obiettivi dell’intervento.
  • consulenze, destinate all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, gli studi di fattibilità e i piani d’impresa, comprensivi dell’analisi di mercato, gli studi per la valutazione dell’impatto ambientale, le spese relative ad iniziative e campagne promozionali debitamente motivate e contestualizzate (massimo 30% della somma delle prime due tipologie di spesa);
  • opere murarie e relativi oneri di progettazione e direzione lavori, funzionali alla realizzazione del progetto, riconosciute nel limite massimo di 5.000 euro;
  • costi generali nella misura massima del 5% dei costi diretti ammissibili dell’operazione. Rientrano anche le spese per la definizione e gestione del progetto (compreso l’addestramento del personale per l’acquisizione delle nuove competenze richieste dall’utilizzo dei beni acquistati) che non sono ricomprese nelle voci di cui ai primi tre punti. Pertanto, in fase di rendicontazione, il beneficiario è esonerato dal presentare la relativa documentazione contabile.

Agevolazione e dotazione finanziaria del bando “sostegno all’imprenditoria femminile Emilia Romagna”

Le risorse disponibili sono pari a € 3.000.000,00 e l’importo massimo del contributo è pari a € 80.000.

L’agevolazione per il sostegno alle imprese femminili dell’Emilia Romagna consiste in un contributo a fondo perduto nella misura massima del 50% della spesa ammessa. Il contributo è calcolato nel seguente modo:

  • una quota parte sarà determinata in misura pari al 30% della spesa ritenuta ammissibile;
  • un’eventuale quota parte concedibile fino ad un massimo del 15% della spesa ritenuta ammissibile, a copertura del costo per interessi da sostenersi per l’attivazione di un mutuo di almeno 4 anni, calcolato sulla base dell’attualizzazione dei costi di interessi. Il calcolo di tale importo sarà effettuato considerando la durata e il valore del mutuo effettivamente stipulato dall’impresa (di importo almeno pari al 50% dell’investimento), applicando un tasso massimo di interesse forfettario del 4%.
    Il costo degli interessi sul finanziamento richiesto dall’impresa per realizzare l’investimento potrà essere quindi rimborsato fino al 100%, nel rispetto dell’importo massimo previsto pari al 15% delle spese ammesse, ossia, qualora la quota dell’interesse attualizzato superasse l’importo ritenuto ammissibile, la differenza sarà a carico dell’impresa. Il mutuo dovrà essere mantenuto almeno per tutta la durata prevista dagli obblighi per la stabilità dell’operazione.
La stipula del mutuo e quindi l’accesso alla seconda componente del contributo, non è obbligatorio.

Può essere concesso un ulteriore incremento di 5 punti percentuali, a condizione che nella domanda sia espressamente richiesta e successivamente verificata almeno una delle seguenti ipotesi:

  • nel caso in cui i progetti proposti abbiano una ricaduta positiva effettiva in termini di incremento occupazionale a tempo indeterminato e stabile. In questo caso l’incremento del contributo verrà effettivamente liquidato subordinatamente alla condizione sospensiva dell’effettivo avverarsi delle assunzioni previste nel progetto;
  • nel caso in cui, il soggetto richiedente sia in possesso, al momento di presentazione della domanda, del rating di legalità;
  • nel caso in cui, la sede operativa o unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata nelle c.d. AREE MONTANE, nelle aree interne dell’Emilia-Romagna o nelle c.d. AREE 107.3.C;
  • nel caso in cui gli interventi contenuti nel progetto prevedano il recupero dei materiali e la conseguente riduzione della produzione di rifiuti. Per ottenere la premialità occorrerà allegare alla domanda di contributo una relazione redatta da un tecnico qualificato, anche interno all’impresa proponente, che illustri compiutamente le modalità con le quali si realizza tale recupero e tale riduzione per effetto del progetto realizzato, specificando la produzione totale annua di rifiuti prodotti e avviati a riciclo prima dell’investimento per cui si richiede il contributo e la produzione totale annua stimata di rifiuti che saranno prodotti e avviati a riciclo per effetto dell’investimento. La maggiorazione del contributo verrà erogata solo se al momento della presentazione della rendicontazione verrà dimostrato, nella relazione conclusiva di progetto, quanto illustrato nella relazione sopra citata.

Cumulabilità 

Applicazione della sezione 2.1 del Temporary Crisis Framework.

Divieto di cumulo per le stesse spese e per i medesimi titoli di spesa, con altri provvedimenti che si qualifichino come aiuti di Stato (sia in forma di regimi che di aiuti ad hoc) o che siano concessi a titoli di un regolamento “De Minimis”.

Date di apertura, allegati e valutazione

Le domande devono essere presentate esclusivamente in modalità telematica, dalle ore 10.00 del giorno 24 febbraio 2023 alle ore 13.00 del giorno 28 marzo 2023, per interventi da realizzarsi entro il 31 dicembre 2023. Ogni impresa può presentare una sola domanda di contributo.

La Regione anticipa la chiusura della finestra, qualora venissero trasmesse 300 domande prima del 28 marzo 2023.

Allegati

Alla domanda di contributo occorrerà allegare un breve video, della durata massima di 3 minuti, in cui il rappresentante legale dell’impresa proponente illustra brevemente le caratteristiche della stessa e quelle del progetto candidato a finanziamento.

Parametri di valutazione per il sostegno all’imprenditoria femminile Emilia Romagna

La procedura valutativa è a sportello.

L’iter istruttorio dei progetti si articola nelle seguenti fasi:

  • istruttoria di ammissibilità formale delle domande di contributo;
  • istruttoria di ammissibilità sostanziale dei progetti;
  • valutazione di merito dei progetti e relativa attribuzione del punteggio;
  • attribuzione dell’eventuale premialità del 5%, secondo quanto previsto dal bando.

Valutazione di ammissibilità sostanziale

La valutazione di ammissibilità sostanziale viene effettuata al fine di verificare:
  • la coerenza con strategia, contenuti ed obiettivi del Programma Regionale FESR 2021/2027;
  • la coerenza con le tipologie d’intervento associate alla procedura di attuazione;
  • la coerenza con le priorità della Smart Specialization Strategy 2021-2027, con la Relazione di autovalutazione per il soddisfacimento dei criteri relativi alla condizione abilitante “Good governance of national or regional smart specialisation strategy” e con la Data Valley Bene Comune – Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna 2022-2025;
  • il rispetto del principio del DNSH.

Valutazione di merito

Valutazione di merito inerente la qualità della proposta in termini di definizione degli obiettivi, metodologia e procedure di attuazione dell’intervento:
  • chiarezza nella descrizione degli obiettivi, dei risultati attesi e delle procedure di attuazione  (massimo 10 punti);
  • qualità tecnica della proposta in termini di contenuto innovativo dal punto di vista del prodotto/servizio, o processo o organizzazione
    (massimo 10 punti);
  • capacità del progetto di implementare la digitalizzazione nei processi aziendali, realizzata attraverso gli interventi proposti, anche in funzione della promozione della conciliazione vita lavoro (massimo 10 punti);
  • capacità del progetto di creare interazioni con altri soggetti del sistema economico regionale o della ricerca (massimo 10 punti);
  • capacità del progetto di favorire lo sviluppo dell’aggregazione di donne e/o di altri soggetti, con una conseguente ricaduta in termini di efficienza, di qualità e di varietà dei servizi offerti (massimo 10 punti);
  • capacità della proposta di favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e condivisione delle responsabilità di cura, costruzione piani di congedo, piani di flessibilità aziendale e adozione di modalità di lavoro flessibile, ecc. (massimo 10 punti).

Valutazione di merito inerente la qualità economico-finanziaria del progetto:

  • capacità di migliorare la performance aziendale del soggetto richiedente, misurata in termini di riduzione dei costi di gestione, maggiore efficienza amministrativa, sviluppo di aree strategiche (massimo 10 punti);
  • coerenza e proporzionalità delle spese dell’intervento in relazione agli obiettivi del progetto e alla sua sostenibilità (massimo 10 punti).

Valutazione di merito sulla capacità del progetto di contribuire alla neutralità carbonica e alla lotta al cambiamento climatico:

  • capacità della proposta di contenimento dell’impatto ambientale generato dalle attività aziendali attraverso sia la riduzione dei consumi energetici, idrici, di carta e toner sia attraverso un uso più oculato di tale risorsa, sensibilizzando gli utenti finali mediante comunicazioni scritte o cartelli, sia adottando soluzioni tecnologiche semplici e poco costose in grado di ridurre i consumi
    (massimo 10 punti);
  • rispetto del principio dello sviluppo sostenibile e della politica dell’Unione in materia ambientale, garantito attraverso l’applicazione della pertinente normativa comunitaria, nazionale e regionale, in grado di valorizzare il contributo delle operazioni al processo di transizione ecologica (massimo 10 punti).
Punteggio minimo 55/100.

 

 

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