Emilia Romagna, bando a sostegno degli investimenti produttivi per l’innovazione delle imprese
La Regione Emilia Romagna ha pubblicato un nuovo bando, all’interno del Pr Fesr 2021-2027, azione 1.3.1, che punta a sostenere gli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese. L’obiettivo è migliorare la competitività e la sostenibilità delle aziende manifatturiere e di quelle operanti nell’ambito dei servizi alla produzione.
Bando investimenti produttivi Emilia Romagna: chi può accedere?
Le PMI con unità locale o sede operativa in Emilia Romagna, in qualunque forma giuridica, operanti nei settori manifatturiero e dei servizi alla produzione, possono accedere al bando investimenti produttivi.
Per beneficiare del contributo, le imprese devono essere in attività e regolarmente iscritte nel registro delle imprese presso la CCIAA competente. Inoltre, non devono avere provvedimenti di decadenza, sospensione o divieto di cui all’art. 67 del D. Lgs. 6 settembre 2011, n. 159.
Non sono ammesse tra i beneficiari le aziende in stato di liquidazione giudiziale, concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale in forma diretta o indiretta, per il quale sia già stato adottato il decreto di omologazione), ed ogni altra procedura concorsuale, né avere in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni nei propri confronti.
Progetti e spese ammissibili al bando
Non sono ammessi progetti inferiori a € 50.000 e progetti facenti parte di operazioni di delocalizzazione o trasferimento di attività produttiva da uno stato membro UE o da altra regione italiana.
Spese ammissibili
- Acquisto, anche nella forma del leasing, di beni strumentali materiali – quali macchinari, attrezzature e impianti, hardware – e di beni immateriali e intangibili (brevetti, marchi, licenze, servizi cloud computing e know-how);
- realizzazione di opere murarie ed edilizie strettamente connesse all’installazione e posa in opera di macchinari, attrezzature, impianti e hardware; tale spesa è riconosciuta nella misura massima del 10% della spesa di cui al primo punto;
- acquisizioni di servizi di consulenza specializzata per la realizzazione del progetto e per l’ottenimento delle principali certificazioni di processo e di prodotto; tale spesa è riconosciuta nella misura massima del 10% della somma delle spese di cui ai primi due e ultimo punto;
- costi generali per la definizione e gestione del progetto, compresi costi per la presentazione e gestione del progetto nonché per l’addestramento del personale per l’acquisizione delle nuove competenze richieste dall’utilizzo dei beni acquistati. Tale spesa è riconosciuta applicando, un tasso forfettario pari al 5% della somma dei primi tre punti di cui sopra (spesa da non rendicontare ma da descrivere nella relazione finale in fase di rendicontazione).
- non devono cessare l’attività di impresa svolta all’interno dell’unità locale oggetto dell’intervento o all’interno dell’unità locale oggetto di una richiesta di variazione autorizzata;
- non devono trasferire l’attività produttiva al di fuori della Regione Emilia-Romagna;
- non devono cedere o alienare a terzi i beni finanziati, salvo quanto previsto nel caso di variazione dei soggetti beneficiari;
- devono mantenere, nel caso in cui, in fase di concessione sia stata riconosciuta una premialità legata all’assunzione di personale che ha determinato una maggiorazione del contributo, l’eventuale personale assunto, pena il decadimento della stessa premialità;
- non devono apportare delle modifiche sostanziali al progetto che ne alterino la natura, gli obiettivi o le condizioni di attuazione con il risultato di comprometterne gli obiettivi originari;
- non devono, qualora abbia contratto un mutuo per la realizzazione del progetto e per l’ottenimento anche della quota parte di contributo calcolata in base all’attualizzazione dei costi per i relativi interessi, estinguere il mutuo stesso.
Agevolazione e dotazione finanziaria del bando investimenti produttivi
Il bando investimenti produttivi Emilia Romagna ha una dotazione complessiva pari a € 20.000.000,00.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili. L’importo massimo non può essere superiore a € 150.000, calcolato come segue:
- una quota parte sarà determinata in misura pari al 20% della spesa ammessa per la realizzazione del progetto, elevabile al 25% della spesa ammessa in presenza dei requisiti di premialità;
- una quota parte – concedibile fino ad un massimo del 15% della spesa ammessa e solo qualora il richiedente faccia ricorso, per la realizzazione del progetto, ad un mutuo bancario, – sarà costituita da un importo corrispondente ai costi per gli interessi, attualizzati alla data di presentazione della domanda, calcolati con riferimento ad un mutuo di importo almeno pari al 50% dell’investimento e di durata di almeno 4 anni e ad un tasso forfettario del 4%.
Qualora l’impresa richiedente intenda contrarre un mutuo per la realizzazione del progetto e per l’ottenimento anche della quota parte di contributo calcolata in base all’attualizzazione dei costi per i relativi interessi, quest’ultimo non potrà essere estinto prima della scadenza di 3 anni dalla data di liquidazione del contributo (termine coincidente con quello del rispetto dell’obbligo della stabilità dell’operazione).
Cumulabilità
Si applica il Temporary Crisis Framework sez. 2.1.
È ammesso il cumulo, per le stesse spese e per i medesimi titoli di spesa, con altre agevolazioni pubbliche non configurabili quali aiuti di stato, a condizione che la somma complessiva delle agevolazioni concesse per un determinato bene non superi il valore totale dello stesso.
È previsto, invece, il divieto di cumulo per le stesse spese e per i medesimi titoli di spesa, con altre agevolazioni che si qualificano come aiuti di stato o che sono concesse a titolo di un regolamento “de minimis”, fatta eccezione per le agevolazioni concesse sotto forma di garanzia dal Fondo Centrale istituito ai sensi la Legge n. 662/96, sempre a condizione che la somma complessiva dei contributi previsti nel presente bando e dei contributi sotto forma di garanzia non superi il valore totale del bene agevolato.
Date di apertura, allegati e premialità
Le domande di contributo dovranno essere trasmesse alla Regione dalle ore 10.00 del giorno 7 febbraio 2023 alle ore 13.00 del giorno 1° marzo 2023.
La Regione procederà alla chiusura anticipata della suddetta finestra al raggiungimento di un numero massimo di 400 domande presentate.
Ogni impresa può presentare più domande, una per ogni unità locale. In tal caso, la somma complessiva dei contributi concedibili non potrà comunque superare la soglia massima di contributo pari a € 150.000.
Allegati
- un breve video, della durata massima di 3 minuti, in cui il rappresentante legale dell’impresa proponente illustra brevemente le caratteristiche della stessa e quelle del progetto candidato a finanziamento. Il formato ammesso per il video è MP4 e la dimensione massima del file non deve eccedere i 350 MB;
- qualora l’impresa richiedente intenda contrarre un mutuo per la realizzazione del progetto e per l’ottenimento anche della quota parte di contributo calcolata in base all’attualizzazione dei costi per i relativi interessi, copia della delibera bancaria che accorda il finanziamento e/o del contratto di mutuo stipulato con la banca;
- qualora l’impresa richiedente intenda ottenere la premialità legata al recupero dei materiali e alla conseguente riduzione della produzione di rifiuti, una relazione redatta da un tecnico competente, anche interno all’impresa proponente, che esplichi le modalità con le quali si realizza tale recupero e tale riduzione per effetto del progetto da realizzare, specificando la produzione totale annua di rifiuti prodotti e avviati a riciclo prima dell’investimento per cui si richiede il contributo e la produzione totale annua stimata di rifiuti che saranno prodotti e avviati a riciclo per effetto dell’investimento;
- esclusivamente per quei progetti che prevedano l’acquisto e l’installazione di macchinari e linee produttive, un layout (rendering) che rappresenti la disposizione dei macchinari e delle linee produttive all’interno dei locali dell’azienda.
Premialità
- nel caso in cui i progetti proposti abbiano una ricaduta positiva effettiva in termini di incremento occupazionale a tempo indeterminato e stabile. In questo caso l’incremento del contributo verrà effettivamente liquidato subordinatamente alla condizione sospensiva dell’effettivo avverarsi delle assunzioni previste nel progetto;
- qualora l’attività di impresa del richiedente sia caratterizzata, al momento della domanda, dalla rilevanza della presenza femminile e/o giovanile;
- nel caso in cui gli interventi contenuti nel progetto prevedano il recupero dei materiali e la conseguente riduzione della produzione di rifiuti (vedi sezione “Allegati”);
- nel caso in cui i soggetti proponenti, che abbiano un fatturato annuo pari o maggiore a 2 mln di €, siano in possesso, al momento della domanda, del rating di legalità;
- nel caso in cui i soggetti proponenti i progetti operino, con riferimento alle sedi operative/unità locali dove si realizza l’intervento, nelle aree montane, nelle aree c.d. AREE 107. 3. C o nelle aree interne dell’Emilia-Romagna (AREE INTERNE).
- istruttoria di ammissibilità formale delle domande di contributo;
- istruttoria di ammissibilità sostanziale dei progetti;
- valutazione di merito dei progetti e relativa attribuzione del punteggio;
- attribuzione delle premialità applicando le stesse in termini di attribuzione di una maggiorazione di contributo.
Parametri di valutazione
- qualità della proposta in termini di definizione degli obiettivi, metodologia e procedure di attuazione dell’intervento;
- impatto atteso del progetto sui processi o sui prodotti/servizi, intesa come capacità del progetto di ottimizzare i processi aziendali interni;
- capacità di aggregazione e rafforzamento del soggetto proponente, intesa come capacità del progetto di favorire la crescita e il consolidamento dell’impresa all’interno delle filiere di appartenenza;
- replicabilità del progetto, intesa come capacità del progetto di favorire il posizionamento dell’impresa proponente in mercati e/o filiere produttive diverse da quelle di appartenenza;
- coerenza della proposta con le attività proposte dalle value chain dei Clust-ER regionali;
- qualità economico-finanziaria del progetto;
- capacità del progetto di contribuire alla neutralità carbonica e alla lotta al cambiamento climatico.
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