Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
Il Credito d’imposta beni strumentali (ex super/iperammortamento), misura del Piano Transizione 4.0, incentiva l’acquisto di beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive delle imprese italiane.
L’agevolazione fiscale è utilizzabile in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di entrata in funzione o della loro interconnessione dei beni oppure in compensazione in un’unica quota annuale ma per i soli investimenti in beni “ordinari” effettuati tra il 16 novembre 2020 e il 31 dicembre 2021.
Leggi anche Cos’è un Credito d’imposta? Come funziona?
Vediamo ora nel dettaglio in cosa consiste l’agevolazione, tra le misure più rilevanti del Piano Transizione 4.0 e nell’ambito della Finanza Agevolata.
Indice
Differenza tra Credito d’imposta Beni strumentali e Super-Iperammortamento
A partire dal 1° gennaio 2020 (Legge di Bilancio 2020) il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali ha sostituito le agevolazioni precedentemente conosciute come Iper-ammortamento e Super-ammortamento, introdotte con la Legge n.208 del 28 dicembre 2015 e modificate dai successivi decreti fino al 2019 (Legge di Bilancio 2019/DL n. 34/2019 “Decreto Crescita”).
L’Iper-ammortamento finanziava gli investimenti relativi ai beni strumentali materiali e immateriali 4.0, mentre il Super-ammortamento incentivava quelli relativi ai beni strumentali materiali “non 4.0”, anche definiti come “ordinari”.
La recente Legge di Bilancio 2022 ha prorogato alcune misure del Piano Transizione 4.0 (Credito d’imposta R&S, Bonus Formazione 4.0) per il periodo 2023-2025, rinnovando il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, solo per beni materiali in ottica 4.0 ed immateriali connessi a investimenti in beni materiali 4.0. Non è quindi prevista nessuna proroga del bonus per beni ordinari “non 4.0”, il beneficio sarà fruibile fino a dicembre 2022.
Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2023 (termine lungo*) a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
*La Legge di Bilancio 2023 (comma 423) ha prorogato, con riferimento ai soli investimenti in beni materiali, il termine lungo dal 30/6/2023 al 30/9/2023.
Quali sono i beni materiali ed immateriali e che differenza c’è tra beni 4.0 e “ordinari”
Ricordiamo le specifiche dei beni sopracitati in base alle definizioni previste dalla normativa.
Beni strumentali 4.0
- Beni strumentali materiali ad alto contenuto tecnologico, funzionali alla trasformazione digitale in chiave Industria 4.0 – Allegato A, Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (ex Iper ammortamento)
- Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati, funzionali ai processi di trasformazione 4.0 – Allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (ovvero: software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, anche mediante soluzioni di cloud computing)
Beni ordinari “non 4.0”
- Altri beni strumentali materiali diversi da quelli ricompresi nel citato Allegato A (ex Super ammortamento)
- Altri beni strumentali immateriali diversi da quelli ricompresi nel citato Allegato B
Cosa s’intende per “Bene materiale ad alto contenuto tecnologico”
Si tratta di “Bene materiale ad alto contenuto tecnologico”, funzionale alla trasformazione in ottica 4.0, se rispecchia le seguenti caratteristiche:
- beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti;
- sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
- dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.
Tra i “Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti” rientrano: macchine utensili destinate ad una serie di operazioni (asportazione, assemblaggio, ecc…); robot e sistemi robotizzati; magazzini automatizzati e interconnessi; macchine, strumenti e dispositivi automatizzati per la logistica; strumenti per il trattamento e recupero di residui.
La categoria “Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità” comprende: sistemi di misura – a coordinate e non – per la verifica dei requisiti geometrici di prodotto; sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali (ad esempio macchine di prova materiali); sistemi intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici; strumenti e dispositivi per l’etichettatura, l’identificazione o la marcatura automatica dei prodotti, con collegamento con il codice e la matricola del prodotto stesso, in modo da consentire il monitoraggio delle prestazioni dei prodotti nel tempo.
Invece, tra i “Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0”, rientrano: le postazioni di lavoro adattabili in maniera automatizzata alle caratteristiche fisiche degli operatori; sistemi per il sollevamento/traslazione di carichi o oggetti esposti ad alte temperature; dispositivi wearable e di realtà aumentata nonché apparecchiature di comunicazione tra operatore e sistema produttivo; interfacce uomo-macchina (Human Machine Interface, HMI) intelligenti.
Credito d’imposta Beni Strumentali, in cosa consiste l’agevolazione?
Alle imprese italiane che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi è riconosciuto un credito d’imposta che varia in base alla tipologia di investimento, all’ambito temporale e le soglie di spesa, come segue:
Beni strumentali materiali
2021
- 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
- 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
2022
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
- 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Dal 2023 al 2025
- 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
- 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Beni strumentali immateriali
Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
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- *Dal 2021 al 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
- 2024: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
- 2025: 5% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
*L’articolo 21 del D.L. 50/2022 (c.d. Decreto Aiuti) ha incrementato l’aliquota del credito di imposta relativo agli investimenti in beni immateriali effettuati nel 2022 (ovvero nel termine lungo 30/6/2023) dal 20% al 50%.
Beni strumentali materiali “ordinari”
2021
- 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
- 15% per beni funzionali allo smart working per un massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
2022
- 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Beni strumentali immateriali “ordinari”
2021
- 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
- 15% per beni funzionali allo smart working per un massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
2022
- 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Cosa rientra nel Credito d’imposta Beni Strumentali, le spese ammesse
Per quanto riguarda il beneficio per l’anno in corso, sono agevolabili le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, ma ricordiamo che tra queste rientrano anche i beni consegnati alla data del 30 giugno 2023, se entro il 31 dicembre 2022 è stato accettato l’ordine e versato un acconto pari al 20% dei costi.
Le spese sono considerate ammissibili se i beni risultano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Leggi anche Cosa succede in caso di interconnessione tardiva?
Quando è necessaria la Perizia Tecnica
Per gli investimenti Impresa 4.0 di costo unitario superiore a 300.000 € occorre presentare una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professioni (oppure un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato), attestante che il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Invece, per i beni di costo inferiore ai 300.000 € può essere presentata una dichiarazione del legale rappresentante.
Imprese beneficiarie del Bonus per Beni Strumentali
La misura si rivolge a tutte le imprese italiane, indipendentemente dalla forma giuridica e dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale. Le imprese devono inoltre essere in regola con Durc e rispettare le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dall’agevolazione sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa o altra procedura concorsuale.
Come ottenere il Credito d’imposta Beni Strumentali: modalità di accesso all’agevolazione
Sarà possibile fruire del Credito d’imposta Beni Strumentali a decorrere:
- dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni, per gli investimenti in beni diversi da quelli “Industria 4.0”
- dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione dei beni al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, per gli investimenti in beni “Industria 4.0”.
L’agevolazione è utilizzabile esclusivamente in compensazione, mediante il modello F24, in tre quote annuali di pari importo oppure in un’unica quota annuale per i soli investimenti “ordinari”, effettuati dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2021, e solo per soggetti con ricavi inferiori a 5 milioni di euro.
Cumulabilità con il Bonus Beni Strumentali
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto. Nel caso in cui il credito d’imposta per acquisto di beni in chiave 4.0 sia cumulato con una seconda agevolazione, il valore dell’agevolazione viene calcolato per entrambe le misure sull’intero imponibile dell’investimento.
Per favorire gli investimenti delle imprese infatti, lo Stato mette in campo una serie di agevolazioni che possono essere applicate allo stesso bene.
A titolo esemplificativo, il bonus beni strumentali può essere cumulabile con:
- Fondo Centrale di Garanzia
- Nuova Sabatini
- Credito d’imposta R&S, Innovazione e Design
- Patent Box
- Incentivi dedicati a Start up e PMI innovative
- Fondo impresa donna
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https://www.gruppodelbarba.com/piano-transizione-4-0-beni-strumentali-ricerca-sviluppo-formazione/
Commento (%1$s)
SEBASTIANO RESTA / 02/09/2022
Buonasera,
vorrei un chiarimento rispetto alla definizione di BENE IMMATERIALE ORDINARIO
I MARCHI e BREVETTI rientrano in questa tipologia?
Possono essere considerati beni strumentali immateriali diversi da quelli ricompresi nel citato Allegato B
Rientrano nel Credito d’imposta beni strumentali?
Grazie
cell. 328 8088057