Riepilogo sugli incentivi per l’internazionalizzazione delle imprese nel corso del 2020
Nell’attuale contesto economico legato alla fase post-emergenza sanitaria, gli investimenti per rilanciare export e internazionalizzazione delle imprese italiane, nel corso del 2020, assumono un ruolo strategico e fondamentale per affrontare le criticità generate dall’epidemia Covid-19.
“Patto per l’Export”, accordo strategico per l’internazionalizzazione 2020
Tra le numerose agevolazioni, sia a livello nazionale che locale, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale intende sostenere l’internazionalizzazione e portare avanti un’azione promozionale per il rilancio del Made in Italy, attraverso “Patto per l’export“.
Il “Patto per l’export” nasce dal tavolo di confronto tra le associazioni di categoria rappresentative di tutti i settori produttivi e la Cabina di regia per l’Italia internazionale, insieme a territori ed Enti preposti al sostegno pubblico all’internazionalizzazione.
La misura individua alcune linee d’azione per il rilancio economico del Paese e la sua rinnovata affermazione sui mercati internazionali, attraverso l’adozione di strategie commerciali e modelli innovativi.
Le varie linee d’intervento prioritarie, emerse durante i tavoli di ascolto, seguono i seguenti assi strategici:
- Comunicazione: realizzare campagne di comunicazione strategica in favore del made in italy e di tutte le filiere per promuovere le eccellenze del territorio e rilanciare l’immagine dell’Italia;
- Promozione Integrata: specifiche iniziative di promozione per i settori arte contemporanea, cinema e audiovisivo, spettacoli dal vivo, editoria, cucina, design, scienza ed innovazione, che punti a valorizzare le eccellenze italiane nei settori innovativi e ad alto contenuto tecnologico (industria aerospaziale, meccanica avanzata e green economy e a tutti i settori produttivi adiacenti (tessile e moda, legno e design, automotive e settore agroalimentare);
- Formazione/informazione: strumenti formativi e informativi per sostenere l’accesso ai mercati internazionali da parte delle imprese, per potenziare le competenze delle figure del TEM “Temporary Export Manager” e DEM “Digital Export Manager” (figure professionali che affiancano le imprese nei processi di innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione);
- Sistema Fieristico: strumenti e programmi per rafforzare la partecipazione a fiere in Italia e digitalizzazione delle fiere, attraverso piattaforme per incontri B2B virtuali;
- Commercio Digitale (e-commerce): accordi con le principali piattaforme di e-commerce internazionali e altre piattaforme “marketplace minori” popolari in mercati prioritari;
- Finanza Agevolata: agevolazioni, contributi e sistemi di garanzia a favore delle strategie di crescita e internazionalizzazione di imprese e start-up.
La dotazione finanziaria per l’attuazione dei pilastri strategici ammonta a 1,4 miliardi di euro.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) ha pubblicato un e-book “Export: una guida per partire – strumenti e servizi pubblici a portata di PMI” per fornire in maniera semplice e immediata l’accesso alle informazioni sui servizi per l’internazionalizzazione, che il sistema pubblico offre alle imprese.
SIMEST 2020: contributi a fondo perduto per l’internazionalizzazione a livello nazionale
A livello nazionale, Simest propone diverse misure per sostenere le imprese sui mercati esteri, offrendo finanziamenti agevolati, in base alle seguenti linee di intervento:
- patrimonializzazione
- partecipare a fiere internazionali, mostre e missioni di Sistema
- inserimento mercati esteri
- Temporary Export Manager (TEM)
- e-commerce
- studi di fattibilità
- programmi di assistenza tecnica
L’incentivo previsto da Simest consiste in un finanziamento a tasso agevolato pari al 10% del tasso di riferimento UE (0,078%) e prevede:
- la possibilità di promuovere con migliore efficacia i propri prodotti,
- una valutazione preliminare delle opportunità offerte da un mercato,
- formazione del personale locale collegato ad un investimento estero.
Per meglio avvicinarsi alle attuali esigenze del sistema produttivo, queste misure sono oggetto di una parziale revisione, che prevede l’allargamento dei beneficiari e delle tipologie di attività ammissibili (ad esempio, fiere internazionali in Italia e UE).
Inoltre, fino al 31 dicembre 2020, l’impresa può accedere al finanziamenti Simest senza presentare la garanzia ed ottenere fino al 40% del finanziamento a fondo perduto – il 20% per lo strumento inserimento mercati esteri – per un contributo massimo 100.000 € (leggi il nostro approfondimento sui contributi a fondo perduto Simest al seguente link).
Incentivi per l’internazionalizzazione 2020 a livello regionale
Anche le Regioni si stanno muovendo per sostenere l’internazionalizzazione delle aziende del loro territorio, pubblicando specifici bandi a sostegno dell’export.
In Lombardia è di prossima pubblicazione il Bando E-Commerce 2020: contributi a fondo perduto pari al 70% (massimo 10.000 €) per le spese sostenute dalle PMI, relative all’apertura e/o al consolidamento di un canale commerciale per l’export, tramite piattaforme di vendita online b2b e/o b2c (sia proprietarie che di terze parti).
La Regione Emilia-Romagna ha reso operativo il Bando Digital Export. Dal 22 giugno le imprese possono richiedere un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese sostenute, fino ad un massimo 20.000 €, per progetti di internazionalizzazione anche in ambito digitale. Attività ammesse: formazione specialistica a distanza, TEM e DEM, protezione del marchio, certificazioni estere, incontri B2B, partecipazione a fiere e convegni in modalità virtuale, digital marketing, sito web e materiali promozionali.
Il Bando B2B Digital Markets 2020 sostiene le MPMI della regione Marche che hanno avviato processi di internazionalizzazione digitale, con particolare riferimento all’accesso a mercati digitali B2B, nuove forme di commercializzazione e l’apertura verso nuovi mercati tramite piattaforme digitali e software. L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto del 50% delle spese ammissibili, fino ad un importo massimo pari 7.000 €.
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