Nuovo Piano Transizione 4.0: alcune novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2021

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Nuovo Piano Transizione 4.0: alcune novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2021

Il Disegno di Legge di Bilancio prevede alcune modifiche alle misure del Piano Transizione 4.0.

La bozza della Legge di Bilancio, recante le previsioni per l’anno finanziario 2021 (NADEF) e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, è stata approvata il 18 ottobre 2020 dal Consiglio dei Ministri. L’obiettivo dell’intervento è quello di contrastare l’ondata pandemica di Covid-19 attraverso nuove misure per proteggere sia la salute dei cittadini che l’economia del Paese.

Il DDL di Bilancio 2021 prevede l’incremento delle intensità d’aiuto e dei massimali di spesa sia per il credito d’imposta beni strumentali, che per R&S e innovazione, ma anche per il bonus formazione 4.0. Entro il 31 dicembre 2020, il testo della Legge di Bilancio 2021 dovrà essere approvato.

Nel confronto internazionale la combinazione delle misure di politica sanitaria e di politica economica si è rivelata, ad oggi, tra le migliori – commenta il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri –  riuscendo a garantire un efficace contrasto alla diffusione del virus e al contempo la maggior tutela possibile dei redditi e della capacità produttiva

 

Gli interventi del Piano per la ripresa, che il Governo presenterà non appena verrà finalizzato l’accordo, permetteranno il rilancio degli investimenti e consentiranno di attuare rilevanti riforme strutturali, all’interno di un disegno complessivo di rilancio del Paese e di transizione verso un’economia più innovativa e sostenibile.

“Tutti insieme siamo chiamati a una grande sfida di responsabilità nella selezione dei progetti, che devono essere valutati nella loro capacità di rilanciare in modo strutturale la crescita e l’occupazione di questo Paese, di ricucirne le fratture territoriali e sociali, di renderlo più innovativo, più forte e più giusto. Si tratta di un’occasione unica e irripetibile, non solo per superare le conseguenze della pandemia, ma anche per migliorare e rilanciare il nostro Paese e renderlo protagonista delle sfide del futuro” conclude Gualtieri.

 

Oltre agli interventi volti ad accelerare la transizione ecologica e quella digitale e ad aumentare la competitività delle imprese italiane sul mercato, una particolare attenzione verrà dedicata agli investimenti innovativi e la ricerca.

Vediamo nel dettaglio le modifiche alle misure del Piano Transizione 4.0, che presentano benefici fiscali sotto forma di credito d’imposta.

Legge di Bilancio 2021: Credito d’imposta Beni strumentali

La bozza della Legge di Bilancio 2021 prevede l’innalzamento dei massimali di spesa e la creazione di 3 diverse aliquote, per il Credito d’imposta beni strumentali:

  • 50% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro (ora 2,5 milioni);
  • 30% del costo per gli investimenti tra i 2,5 e i 10 milioni di euro;
  • 10% del costo, per gli investimenti tra i 10 e i 20 milioni di euro (ora esclusi)

Le novità riguardano anche i beni immateriali 4.0. La Legge di Bilancio 2020 prevede un’aliquota del 15% del costo nel limite massimo di 700.000 euro, ma nel 2021 tale intensità d’aiuto potrebbe essere innalzata al 20% con un massimale di spesa a 1 milione di euro.

Per i beni materiali generici, non industria 4.0, è previsto un innalzamento dell’aliquota dall’attuale 6% al 10%, con un importo massimo di spesa pari a 2 milioni. La quota è elevata al 15% per gli investimenti in beni strumentali, sia materiali sia immateriali, destinati all’organizzazione di forme di lavoro agile.

I cambiamenti sembrano interessare non solo aliquote e massimali di spesa, ma anche le modalità di utilizzo dei crediti d’imposta. Ad oggi, i crediti possono essere utilizzati solo in compensazione, in 5 quote annuali di pari importo, per i beni materiali 4.0 e per i beni generici. Per i beni immateriali, le quote sono ridotte a 3. Inoltre, il bonus è fruibile a partire dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni. In caso di beni 4.0, invece, dall’anno successivo alla loro interconnessione. In base alle previsioni, nel 2021 il periodo di compensazione potrebbe ridursi e potrebbe essere introdotta l’opzione della cessione del credito.

Legge di Bilancio 2021: Bonus Ricerca, Sviluppo e Innovazione

Il Credito d’imposta ricerca, sviluppo e innovazione sarà rafforzato dalla Legge di Bilancio 2021, attraverso l’innalzamento delle intensità d’aiuto e confermato fino al 2022.

Attualmente, il bonus per le attività di ricerca e sviluppo è pari al 12% delle spese ammissibili, con un massimale di spesa di 3 milioni di euro. Nel 2021 si prevede l’innalzamento dell’aliquota al 20% e del tetto massimo di spesa pari a 4 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica che, in base alla normativa vigente hanno un’aliquota del 6%, si passerebbe al 10% con un ammontare massimo del beneficio spettante da 1,5 a 2 milioni di euro. Particolarmente vantaggioso è anche l’incremento del bonus per le attività di innovazione tecnologica destinate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi, o sostanzialmente migliorati. Passerà, infatti, dal 10% al 15% con un tetto massimo di spesa pari a 2 milioni di euro.

Legge di Bilancio 2021: piano straordinario per la Formazione 4.0

Il Bonus Formazione 4.0 si rivolge a tutte le imprese che investono in attività di formazione per acquisire o consolidare le conoscenze tecnologiche in ottica Impresa 4.0. L’attuale disciplina prevede che, ai fini del calcolo del beneficio, il costo aziendale del personale dipendente impegnato nelle attività di formazione 4.0 sia rilevato limitatamente alle ore e giornate di formazione. Inoltre, per il personale dipendente “docente” o “tutor” è previsto un limite di spesa massimo del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.

Nel 2021 sarebbe contemplata la possibilità di eliminare il tetto massimo del 30% e di ampliare le tipologie di spese ammissibili.

Le modifiche sulle spese ammesse saranno seguenti:

  •  Spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
  • Costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio, i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione. Saranno escluse le spese di alloggio, ad eccezione delle spese di alloggio minime necessarie per i partecipanti che sono lavoratori con disabilità;
  • Costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.
  • Spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.

 

 

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