Credito d’imposta R&S: anche il compenso dell’amministratore è ammesso all’agevolazione
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, con la risposta n.182 del 6 Giugno, i dubbi sulle spese imputabili all’amministratore unico della società impegnata in attività R&S, in assenza di dipendenti e collaboratori.
I costi sostenuti per remunerare le prestazioni dell’amministratore, limitatamente alle sole attività di ricerca e sviluppo effettivamente svolte, sono eleggibili al credito d’imposta ai sensi dell’articolo 3 e rientrano nelle spese relative al personale non altamente qualificato: “anche soggetti non dipendenti dell’impresa, aventi con la stessa un rapporto di collaborazione. Tra i medesimi, quindi, può essere ricompreso anche l’amministratore il cui compenso è agevolabile solo per la parte che remunera l’attività di ricerca effettivamente svolta”
L’attività svolta deve essere adeguatamente comprovata e il compenso è agevolabile solo per la parte che remunera l’attività di ricerca effettivamente svolta dall’amministratore. A tal fine, rimane fermo ogni potere di controllo dell’amministrazione finanziaria circa l’idonea documentazione dell’attività svolta, l’effettività, l’imputazione temporale e la congruità dei costi sostenuti e la sussistenza di eventuali profili simulatori delle operazioni poste in essere.
Si ricorda che, a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018, i costi del personale non dipendente dell’impresa godono dell’aliquota del 25%.
Per maggiori informazioni sul Credito d’imposta R&S, leggi anche “Legge di Bilancio 2019 – Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo“.
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