Transizione 5.0

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Transizione 5.0

Il 24 novembre 2023 la Commissione Europea ha rilasciato una valutazione positiva circa la proposta di revisione del PNRR italiano invitata dall’Italia il 7 agosto scorso.
L’accoglimento delle modifiche proposte dal governo ha permesso l’integrazione dei fondi del RePower Eu, il quale destina a Transizione 5.0 circa 6,3 miliardi di euro.
La valutazione positiva della Commissione Europea permette di delineare il volto che assumerà Transizione 5.0, ma per conoscere maggiori dettagli occorrerà attendere un Decreto Legge atteso entro il 31 dicembre 2023.

Risorse

I 6,3 miliardi di euro destinati a Transizione 5.0 sono declinati nel seguente modo:

3.78 miliardi di euro per l’efficientamento energetico;
1.89 miliardi di euro per investimenti dedicati alla produzione ed autoconsumo di energia da fonti rinnovabili;
630 milioni di euro per la formazione del personale al fine dell’acquisizione di competenze green

Obiettivi

Transizione 5.0 recupera le proprie risorse dal Piano RePower Eu, fondo nato nel 2022 a seguito del conflitto Russo-Ucraino con lo scopo di promuovere la transizione dall’utilizzo di fonti energetiche fossili a quelle rinnovabili e di ottenere una sempre maggiore riduzione delle emissioni di C02.

In quest’ottica l’obiettivo di Transizione 5.0 sarà quello di permettere, grazie agli investimenti agevolati, una maggiore riduzione dei consumi energetici delle imprese.
A tal fine quest’ultime potranno investire in beni strumentali materiali e immateriali 4.0 così come delineati dagli Allegati A e B della L.232/2016, ma anche in beni necessari per l’autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, fatta esclusione per gli impianti a biomassa.

Sarà prevista inoltre la possibilità di finanziare i costi della formazione del personale per l’acquisizione di competenze green nel limite del 5% del costo totale dell’investimento.

Forma ed entità delle agevolazioni

La Commissione Europea, per dare vita a Transizione 5.0, ha deciso di utilizzare uno schema molto conosciuto e ben apprezzato dalle imprese italiane: il credito d’imposta.

Transizione 5.0 assumerà pertanto le forme di una misura automatica, che non necessiterà di controlli ex ante al fine della sua fruizione.

Relativamente all’intensità delle aliquote agevolative si prevede che quest’ultime saranno incrementali e strettamente connesse al maggiore risparmio energetico ottenuto dall’impresa con l’investimento agevolato.

L’impresa in effetti potrà alternativamente ottenere un risparmio energetico nei processi target non inferiore al 5% rispetto ai consumi precedenti sugli stessi processi, oppure una riduzione del consumo finale di energia di almeno il 3%.

Certificazione

Al fine dell’ammissibilità dei crediti d’imposta sono previste due certificazioni provenienti da un soggetto indipendente rispetto all’impresa.

Una prima certificazione deve essere resa ex ante intervento e servirà ad attestare che il progetto risponda ai criteri di eleggibilità relativi alla riduzione dei consumi energetici.

La seconda certificazione dovrà attestare l’effettiva realizzazione del progetto in accordo con quanto delineato all’interno della prima.

Maggiori dettagli circa le caratteristiche del soggetto certificatore e i contenuti e modalità della certificazione verranno meglio chiariti con la pubblicazione del Decreto Legge.

Validità

I progetti di investimento in ottica green 5.0 avranno validità dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025.

 

 

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